- 14/06/2019
- Postato da: Marta
- Categoria: Notizie

La produzione integrata è al centro del workshop ‘Il Sistema Qualità Nazionale Produzione Integrata. La sostenibilità come opportunità professionale‘ organizzato presso l’Università della Tuscia (Viterbo) il 20.6.19 dall’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Viterbo (locandina in allegato).
Il ‘Sistema Qualità Nazionale Produzione Integrata‘ (SQNPI) è istituito con legge 3.2.11 n. 4, con l’obiettivo di ‘garantire una qualità del prodotto finale significativamente superiore‘ (art. 2.3). Mediante adesione a norme tecniche di ‘produzione integrata‘, la cui verifica è affidata a enti terzi accreditati.
La ‘produzione integrata‘ è definita, nella citata legge, come un sistema di produzione agroalimentare che utilizza tutti i mezzi produttivi e di difesa delle produzioni agricole dalle avversità, volti a ridurre al minimo l’uso delle sostanze chimiche di sintesi e a razionalizzare la fertilizzazione. Nel rispetto dei principi ecologici, economici e tossicologici.
Questo approccio tende a contemperare gli obiettivi di tutela della salute pubblica e protezione dell’ambiente con gli interessi economici degli operatori e dei consumatori stessi. Mediante la produzione di alimenti sostanzialmente privi di residui di pesticidi, a prezzi adeguati.
A livello di sistema, il modello di produzione integrata può contribuire a ridurre l’impatto dell’agricoltura sull’ambiente e ridurre al contempo i costi di produzione che derivino dall’impiego di fitofarmaci non indispensabili. Come dimostrato, tra l’altro, in un ampio studio condotto dall’Istituto Nazionale per la Ricerca in Agricoltura, in Francia nel 2017.
L’elemento critico rimane l’attuazione concreta di tali impegni, che spesso rimangono solo sulla carta. Sono perciò necessari informazione e formazione adeguata degli operatori, nonché rigore nelle verifiche degli organismi di controllo. In una parola, professionalità. E il ruolo degli agronomi, in questo senso, è fondamentale.
Dario Dongo