- 10/11/2023
- Postato da: Marta
- Categoria: Domande e risposte
Caro Dario,
in etichetta e pubblicità di diversi prodotti alimentari si osservano diciture come ‘alta digeribilità’, ‘facile da digerire’. È possibile utilizzare queste informazioni su cibi fermentati o sottoposti ad altri processi che ne facilitano l’assorbimento, anche grazie alla sottrazione o inattivazione di antinutrienti o altre sostanze (es. glutine, lattosio) o all’aggiunta di ingredienti in grado di favorire la digestione?
E in tal caso, è sufficiente riferire a studi osservazionali e/o ‘letteratura grigia’, oppure sono previsti specifici requisiti di evidenza scientifica?
Molte grazie come sempre
Stefano
Risponde l’avvocato Dario Dongo, Ph.D. in Agri-Food Systems
Caro Stefano,
la ‘digeribilità’ degli alimenti è un argomento complesso, quando vi sia fatto riferimento nella comunicazione commerciale relativa a singoli prodotti o linee di prodotti.
Vale anzitutto la pena di ricordare, al proposito, la giurisprudenza della Court of Justice of the European Union (CJEU) sull’applicazione del Nutrition and Health Claims Regulation (EC) No 1924/06 (NHCR) e successivi.
1) Digeribilità degli alimenti, CJEU, case-law
Court of Justice of the European Union (CJEU) è stata chiamata a esprimersi su una questione pregiudiziale, nella causa C-544/10, circa:
– l’applicabilità del Nutrition and Health Claims Regulation (EC) No 1924/06, e
– la validità delle relative norme alla luce della ‘Charter of Fundamental Rights of the European Union’ (‘the Charter’), articoli 15(1) e 16.
La questione sollevata dalla Corte federale amministrativa di Germania (Bundesverwaltungsgericht) – in un procedimento tra Deutsches Weintor eG, una cooperativa di viticoltori tedeschi, e il dipartimento responsabile della supervisione sulle commercializzazione delle bevande alcoliche nel Land Renania-Palatinato – riguardava la descrizione di un vino con ‘livelli di acidità ridotti’ come ‘facilmente digeribile’ (‘bekömmlich’, ‘easily digestible’).
1.1) Nutrition and Health Regulation (NHCR), campo di applicazione e definizioni
Nutrition and Health Claims Regulation (EC) No 1924/06 ‘shall apply to nutrition and health claims made in commercial communications, whether in the labelling, presentation or advertising of foods to be delivered as such to the final consumer’ (Article 1 – Subject matter and scope, paragraph 2).
‘For the purposes of this Regulation: (….)
– ‘claim’ means any message or representation, which is not mandatory under Community or national legislation, including pictorial, graphic clear characteristics,
– ‘health claim’ means any claim that states, suggests or implies that a relationship exists between a food category, a food or one of its constituents and health’ (Article 1, definitions, paragraph 2, sub paragraphs 1,5).
1.2) ‘Mild edition’, ‘facile digeribilità’
Il caso esaminato dalla Corte di Giustizia nella causa C-544/10 riguardava la ‘mild edition’ di un vino sottoposto a un particolare processo (SO3) di riduzione biologica dell’acidità, presentato come ‘acidità gentile’, ‘facile digeribilità’. L’autorità regionale competente ai controlli sulle bevande alcoliche aveva contestato la violazione dei divieti di:
– utilizzare ‘health claims’ su bevande alcoliche (>1,2 alc vol. NHCR, articolo 4.3),
– riportare ‘health claims’ non autorizzati ai sensi del NHCR, articoli 13,14.
1.3) CJEU, la sentenza ‘Deutsches Weintor’
La Corte di Giustizia, con la sentenza 6 settembre 2012 nella causa C-544/10, ha offerto una interpretazione ufficiale – vincolante per tutte le Istituzioni a amministrazioni, anche giudiziarie, in UE e i suoi Stati membri – ha rilevato quanto segue:
– la digestione è legata all’assunzione (momentanea) di un alimento e va intesa come un processo fisiologico limitato nel tempo, con effetti temporanei o passeggeri,
– il reg. (CE) n. 1924/2006 definisce le indicazioni sulla salute come la descrizione o la suggestione di un rapporto tra l’assunzione di un alimento, o uno dei suoi componenti, e la salute. Senza precisarne l’ordine o la natura diretta/indiretta, anche in termini di intensità o durata, rendendo il concetto di ‘rapporto’ da intendere in ‘senso ampio’,
– tale rapporto non implica esclusivamente il miglioramento dello stato di salute derivante dal consumo di un alimento, ma anche l’assenza o la riduzione degli effetti negativi o nocivi per la salute, successivi al consumo dell’alimento, che può venire inteso anche come il mantenimento di un buono stato di salute anche a seguito del consumo di un alimento potenzialmente ‘dannoso’,
– le indicazioni sulla salute comprendono gli effetti di un consumo occasionale di una quantità precisa di un alimento, da cui possono derivare effetti temporanei e passeggeri, ma anche quelli derivanti da un consumo ripetuto, regolare, o frequente i cui effetti non sono necessariamente essere temporanei o passeggeri,
– il richiamo a un vantaggio nutrizionale o fisiologico (o altri vantaggi legati alla salute), rispetto a prodotti analoghi, è una pratica commerciale che orienta le scelte dei consumatori, influenzando direttamente la quantità complessiva di sostanze nutritive (o altro tipo) che essi decidono di assumere,
– in riferimento al vino ‘facilmente digeribile’, il suggerimento che il vino venga digerito e assorbito bene indica che il sistema digerente, come parte del corpo umano, non soffra o soffra poco, e che tale stato rimanga relativamente sano e intatto, anche in seguito a un consumo ripetuto (e cumulativo) ed esteso su un lungo periodo, in quanto il vino oggetto del giudizio sia caratterizzato da una ‘ridotta acidità’. Tale effetto fisiologico benefico duraturo, associato a un buono stato del sistema digerente, può suggerire che il vino in questione si distingua rispetto ad altri che invece potrebbero provocare effetti duraturi negativi per il sistema digerente e la salute complessiva,
– l’indicazione ‘facilmente digeribile’, accompagnata dal richiamo a un contenuto ridotto di sostanze percepite come negative (i.e. acidità) da un gran numero di consumatori, viene perciò qualificata come un health claim. (1)
2) Conclusioni provvisorie
L’interpretazione della Corte di Giustizia UE – avente valore giuridico di interpretazione ufficiale, vincolante per tutte le istituzioni e le amministrazioni, anche giudiziarie, in UE e i suoi Stati membri – induce a ritenere Ia sostanziale equivalenza tra le indicazioni ‘facilmente digeribile’ e ‘alta digeribiltà’.
A prescindere dalla caratteristica del prodotto che motivi tale affermazione – la bassa acidità del vino, piuttosto che i la presenza, ridotta presenza o assenza di una sostanza – è necessario riferirsi a un ‘health claim’ autorizzato. (2) Fatta salva l’applicazione della deroga accordata da CJEU ai ‘botanicals’. (3)
Cordialmente
Dario
Note
(1) CJEU, sentenza della Corte (Terza Sezione) 6 settembre 2012. Deutsches Weintor eG v. Land Rheinland-Pfalz. Domanda di pronuncia pregiudiziale proposta da Bundesverwaltungsgericht. Causa C-544/10 https://tinyurl.com/5m69yrs4
(2) Nutrition & health claims generici in pubblicità? Risponde l’avvocato Dario Dongo. FARE (Food and Agriculture Requirements). 31.3.23
(3) Dario Dongo. Health claims sui botanicals, la Corte di Giustizia fa chiarezza. GIFT (Great Italian Food Trade). 13.10.20