- 27/06/2017
- Postato da: Marta
- Categorie: Domande e risposte, Notizie

Gentile avvocato Dongo,
ho seguito il Suo corso sulle etichette alimentari organizzato per i biologi dall’Enpab, a Roma, l’8-9 giugno. Vorrei conoscere la Sua opinione su questa etichetta di grissini Valledoro senza additivi chimici.
Molte grazie
Valentina
Risponde l’avvocato Dario Dongo, Ph.D. in diritto alimentare
Cara Valentina,
è un piacere anzitutto risentirsi, grazie per il contatto!
I grissini in esame paiono apprezzabili nella composizione che – oltre ad essere ‘senza strutto’, come evidenziato sul fronte dell’etichetta- risulta altresì priva di olio di palma.
La lista degli ingredienti è realizzata con accuratezza, con particolare riguardo all’indicazione degli allergeni. Alcuni consigli, a tal proposito:
– non è necessario utilizzare il grassetto per la parola ‘tenero’, dopo ‘grano’. È sufficiente infatti evidenziare la parola chiave relativa all’ingrediente allergenico (come è stato fatto per l’orzo, senza impiegare il grassetto sui termini ‘farina’ e ‘maltata’),
– è preferibile evitare il richiamo a ‘tracce di’. Meglio limitarsi a riportare ‘può contenere sesamo’. Poiché manca una nozione legale di ‘tracce’, e tale dicitura è tuttora priva di significato per i consumatori allergici,
– verificare la collocazione esatta dell’ingrediente ‘lievito’, nell’ordine decrescente di peso cui deve venire improntato l’elenco.
Un’unica criticità si intravede nell’indicazione ‘senza additivi chimici aggiunti’, sul fronte dell’etichetta. Considerato che:
1) né il reg. CE 1333/08, recante disciplina degli additivi alimentari, né il reg. UE 1129/11 che ne costituisce attuazione distinguono gli additivi ‘chimici’ rispetto ad altri, (1)
2) il riferimento all’assenza di additivi ‘aggiunti’ è a sua volta fuorviante, (2)
3) l’etichetta in questione potrebbe invece riportare una dicitura più ampia, e significativa per il consumatore, del tipo ‘senza additivi’.
Alcune aree di possibile miglioramento, nell’ottica di evidenziare le prerogative dei grissini in questione, si intravedono nelle possibilità di:
– evidenziare l’assenza di olio di palma (‘senza olio di palma’), che i consumatori italiani possono ben apprezzare. Ed è legittima, su tale alimento, in quanto veritiera e distintiva rispetto ad altri prodotti che appartengono alla stessa categoria,
– accennare, anche sul fronte etichetta, alla presenza degli oli extravergine di oliva e di girasole (le cui quantità sono peraltro già indicate in lista degli ingredienti).
Cordialmente
Dario
Note
(1) Nell’ambito dei c.d. Food Improvement Agents (regolamenti CE 1331-1334/08), le uniche sostanze che possono venire designate come ‘naturali’ sono gli aromi, al ricorrere delle condizioni previste
(2) Considerato che l’eventuale residuazione di additivi c.d. carry-over – cioè che derivano dai singoli ingredienti – può venire omessa dalla lista ingredienti, laddove essi non svolgano funzioni tecnologiche sul prodotto finito