Pet food, etichette e allegazioni. In arrivo il decreto sanzioni

Il 10.10.16 il Consiglio dei ministri ha approvato lo schema di decreto legislativo recante sanzioni per le violazioni delle norme europee relative a immissione e uso dei mangimi. Brevi cenni a seguire.

Il regolamento (CE) n. 767/2009, si ricorda, ha introdotto regole uniformi sull’etichettatura degli alimenti per animali (da reddito e da compagnia), sulla falsariga di quelle stabilite per le etichette alimentari:

– informazioni obbligatorie, quali il tipo di mangime, nome e indirizzo dell’operatore del settore dei mangimi, codice di lotto o partita, quantità netta, elenco degli additivi (nei casi prescritti) e il tenore di umidità,

claims o allegazioni, ammesse in etichetta e presentazione di materie prime per mangimi e mangimi composti per evidenziare la presenza o assenza di una data sostanza, una specifica caratteristica nutrizionale o processo (ovvero una funzione correlata a uno di tali aspetti). A condizione che l’allegazione sia comprensibile per l’utilizzatore dei mangimi e oggettiva, vale a dire verificabile da parte delle autorità competenti cui l’operatore responsabile è tenuto a fornire, su richiesta, idonea dimostrazione (mediante richiamo a pubblicazioni scientifiche di pubblico accesso o esibizione di ricerche proprietarie). I claims possono riguardare l’ottimizzazione dell’alimentazione e il rafforzamento o la salvaguardia delle condizioni fisiologiche, con divieto di vantare proprietà di prevenzione o cura delle malattie,

le notizie obbligatorie devono venire integralmente riportate in un‘area ben visibile dell’etichetta (o dell’imballaggio/recipiente, a seconda dei casi, o del documento di accompagnamento). Evidenza e facile identificabilità, chiara leggibilità e indelebilità, impiego della lingua ufficiale dello Stato membro ove il prodotto è commercializzato sono gli ulteriori requisiti,

– le responsabilità dell’etichettatura incombono sull’operatore del settore dei mangimi che per primo immette un mangime sul mercato o, se del caso, sull’operatore il cui nome o la cui ragione sociale sono impiegati per la sua commercializzazione.

Le sanzioni previste nello schema di decreto attengono al mancato rispetto delle tolleranze di etichettatura, a seconda che si tratti di una discrepanza dei tenori analitici (ceneri, fibre, etc.) o dei livelli di additivi. Potranno venire comminate al responsabile di etichettatura o all’operatore del settore dei mangimi. Viene altresì punito l’utilizzo di claim e altre notizie facoltative ingannevoli.

Il legislatore nazionale provvede così a fare ordine su un mercato, quello del pet food, che solo in Italia vale 1,83 miliardi di euro e 544.000 tonnellate di prodotti (dati 2014), con un trend di crescita che si staglia in modo netto rispetto alla relativa stagnazione del settore alimentare.

I consumatori italiani, nel dedicare maggiori spese al nutrimento degli animali da compagnia, esprimono particolare attenzione a salute e benessere di cani e gatti. Comunicazione, pubblicità ed etichette hanno perciò un ruolo cruciale, ma devono risultare coerenti alle effettive caratteristiche dei prodotti, avuto conto della loro composizione e dei rapporto di analisi.

La nostra squadra offre consulenza anche in tema di progettazione e revisione delle etichette dei mangimi. Per informazioni e preventivi, scrivere a europe@fare.email.

Dario Dongo



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