Cocciniglia, E 120. Un additivo colorante adatto per vegetariani e vegani? Risponde l’avvocato Dario Dongo

Caro Dario buongiorno,

parlando con un gruppo di amici vegetariani e vegani sono rimasta molto sorpresa nello scoprire la loro attenzione a evitare tutti gli alimenti e le bevande che contengono l’additivo colorante cocciniglia (E 120).

È vero che questo colorante è realizzato a partire da “coccinelle tritate”? E se è così, non è prescritta un’informazione specifica in etichetta, tipo “contiene insetti” o almeno “origine animale”?

Grazie come sempre per la Tua chiarezza nella giungla delle etichette alimentari! Un caro saluto, Rita


Risponde l’avvocato Dario Dongo, Ph.D. in Agri-Food Systems

Cara Rita buongiorno,

l’additivo alimentare colorante cocciniglia, E120, non è compatibile con le scelte alimentari di consumatori vegetariani e vegani. La sua fabbricazione prevede infatti l’impiego di insetti.

1) Cocciniglia, E 120

1.1) Produzione

Il rosso carminio viene estratto da insetti di diverse specie. Kermes vermilio, (1) Porphyrophora polonica (cocciniglia polacca), Porphyrophora hamelii (cocciniglia armena), Dactylopius coccus Costa (cocciniglia americana), Kerria lacca (Laccifer lacca). Il pigmento raggiunge la sua massima concentrazione nelle femmine che vengono raccolte poco prima della deposizione delle uova, abbattute ed essiccate.

I pigmenti vengono estratti dagli insetti essiccati mediante immersione (in una soluzione di acqua bollente, carbonato di sodio ed etanolo) e successiva precipitazione. L’acido carminico – il glicoside C, pigmento principale (> 95%) della cocciniglia – forma chelati con aggiunta di ioni di calcio o di alluminio.

1.2) Utilizzi, pro e contro

Il colorante cocciniglia E 120 viene utilizzato in diversi settori industriali, dal tessile al cosmetico. (2) Il suo utilizzo come colorante alimentare è autorizzato in un’ampia varietà di prodotti. Liquori e bibite (es. bevande gusto arancia), formaggi fusi e prodotti caseari, dolciari (es. Frùttolo), caramelle e confetteria, etc. (3)

I vantaggi dell’E 120 sono l’eccellente stabilità al calore e alla luce. Oltre all’origine naturale della materia prima, sebbene essa venga poi sottoposta a trattamenti incompatibili con il concetto di ‘ingrediente naturale’ (4,5). Gli svantaggi sono invece legati alla sua capacità di indurre gravi reazioni allergiche negli individui sensibili, (6) le possibili contaminazioni microbiologiche e il c.d. ick! factor (il ‘fattore disgusto’).

2) Additivi coloranti. Quali alternative?

Il Center for Science in Public Interest (CSPI, USA) nel 2006 promosse un’iniziativa onde ottenere il divieto di utilizzo della cocciniglia negli alimenti. O in subordine, prevedere l’indicazione specifica della sua presenza, fino ad allora celata dietro riferimenti generici alla categoria degli additivi coloranti.

FDA (Food and Drug Administration), dopo annosi dibattiti che incontrarono la feroce opposizione delle lobby industriali, nel 2009 riconobbe l’esigenza di tutelare i consumatori allergici e accolse in parte le istanze di CSPI. Prescrivendo alle industrie alimentari di specificare in etichetta la presenza di carmine (cocciniglia), entro l’1.1.2011. (7)

2.1) Ingredienti vegetali

La funzione colorante nei cibi può venire altresì ottenuta mediante impiego di ingredienti vegetali a elevata pigmentazione sui toni arancio-rosso-viola, anche sotto forma di estratti. Facendo ricorso a estratti di barbabietola rossa, carota viola, pomodoro (licopene), antiocianine dalla buccia dell’uva, alghe, etc.

Alcuni ingredienti di origine vegetale oltretutto possono offrire composti fenolici, che meritano l’avvio di procedure di autorizzazione di appositi health claim (reg. CE 1924/06, articoli 13,14). Fatto salvo il dovere di sottoporre gli ingredienti innovativi – privi cioè di esperienza di utilizzo e consumo in UE prima del 15.5.1997 – ad apposite procedure di autorizzazione come Novel Food, ai sensi del reg. UE 2015/2283.

2.2) Additivi coloranti di sintesi

Un’alternativa low cost della cocciniglia è poi rappresentata da alcuni additivi coloranti derivati da sintesi chimica (es. E122 – carmoisina o azorubina, E109 – rosso allura, E124 – Ponceau 4R). (8) I quali sono compatibili con le diete di vegetariani e vegani ma appartengono alla categoria dei c.d. coloranti di Southampton (azo dyes). (9)

Il reg. CE 1333/08, c.d. Food Additives Regulation, prescrive quindi un’indicazione supplementare in etichetta degli alimenti che contengano questa categoria di additivi (la quale comprende anche E110, giallo tramonto FCF/giallo arancio S, ed E104, giallo di chinolina yellow):

«denominazione o numero E del colorante/dei coloranti: può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini.» (10,11).

3) Conclusioni provvisorie

Il legislatore europeo non ha ancora stabilito alcun obbligo di specificare l’identità della cocciniglia che – al pari di altri additivi, al di fuori dei solfiti (in concentrazioni superiori a 10 ppm, mg/kg o ml/l, nel prodotto finito) – possono venire designati in etichetta anche con il solo codice di autorizzazione (E 120), in alternativa al nome.

Nessuna informazione è del resto prescritta in ordine all’origine animale della cocciniglia e alla sua inidoneità rispetto alle scelte dei consumatori vegetariani e vegani. Rimane da chiedersi perché proseguire l’impiego di questo e altri additivi coloranti, anziché utilizzare ingredienti naturali che possono anche venire ottenuti anche mediante recupero virtuoso (upcycling) di scarti vegetali.

Cordialmente

Dario

(1) Dalla parola araba al-qirmiz, cocciniglia, che ispira l’omonimo liquore italiano

(2) J. Müller-Maatsch, C. Gras. The “Carmine Problem” and Potential Alternatives. Capitolo 18 del libro Handbook on Natural Pigments in Food and Beverages (Woodhead Publishing, 2016). Pages 385-428. ISBN 9780081003718, https://doi.org/10.1016/B978-0-08-100371-8.00018-X

(3) Reg. UE 1129/2011, che modifica l’allegato II del reg. CE 1333/2008 istituendo un elenco dell’Unione di additivi alimentari. Testo aggiornato al 21.11.13 su Eur-Lex, https://bit.ly/3xzcmGg

(4) Dario Dongo. Ingredienti naturali, l’ABC a norma ISO. GIFT (Great Italian Food Trade). 11.1.19,

(5) Dario Dongo, Marta Strinati. Claim ‘naturale’ in etichetta. Petizione contro gli inganni. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.11.20,

(6) Greenhawt MJ, Baldwin JL. Carmine dye and cochineal extract: hidden allergens no more. Ann Allergy Asthma Immunol. 2009 Jul;103(1):73-5. doi: 10.1016/S1081-1206(10)60146-9. PMID: 19663130.

(7) CSPI (Center for Science in Public Interest). Carmine/cochineal. Updated 4.2.22https://www.cspinet.org/article/carminecochineal

(8) I coloranti di Southampton (azo dyes) sono ampiamente utilizzati in vari alimenti ultraprocessati, come si è visto ad esempio nel caso degli aperitivi analcolici

(9) I ricercatori dell’università di Southampton identificarono una correlazione tra l’apporto di azo dyes e i alcuni disturbi neuro-comportamentali nei bambini. V. McCann, D., Barrett, A., Cooper, A., Crumpler, D., Dalen, L., Grimshaw, K., Stevenson, J. (2007). Food additives and hyperactive behaviour in 3-year-old and 8/9-year-old children in the community: a randomised, double-blinded, placebo-controlled trial. Lancet, 370(9598), 1560–7

(10) Reg. CE 1333/2008, relativo agli additivi alimentari. Testo consolidato al 22.2.22 su Eur-Lex, https://bit.ly/3tr0IuB

(11) ‘Ad eccezione degli alimenti in cui il colorante è stato utilizzato per la marcatura a fini sanitari o di altro tipo su prodotti a base di carne o per la stampigliatura o la colorazione decorativa dei gusci d’uovo’ (reg. CE 1333/2008, Allegato V)



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